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RICERCA
Introduzione generale
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La domanda globale di prodotti avicoli è in continua crescita. Secondo gli ultimi dati FAO, le chiavi di questo successo sono: il valore nutrizionale, i bassi costi di produzione e l’assenza di vincoli religiosi o culturali al consumo.
L'Avicoltura è passata da attività marginale agricola, destinata prevalentemente all'autoconsumo, ad attività agro-alimentare decisamente orientata al mercato. Attualmente è considerata un settore leader della zootecnia italiana grazie al processo evolutivo che ha interessato contemporaneamente la selezione genetica, le tecnologie di allevamento e le nuove conoscenze nel campo dei sistemi di alimentazione e della nutrizione.
Per far fronte alla crescente domanda del mercato, l’avicoltura ha privilegiato sistemi di allevamento intensivi (95% della produzione totale) e solo una piccola parte proviene da sistemi di allevamento alternativi (biologico, free-range, agroforestry) che però sono in continua crescita. L’efficienza dei sistemi intensivi è dovuta all’impiego di strutture di allevamento altamente specializzate dove vengono controllati tutti i parametri ambientali (luce, umidità e temperatura) e si utilizzano animali provenienti da una intensa selezione verso le performance produttive. Questa situazione ha determinato la progressiva sostituzione delle numerose razze avicole locali con ibridi commerciali più produttivi. Tuttavia, le razze autoctone si caratterizzano per la loro adattabilità a condizioni ambientali anche difficili e la resistenza alle malattie di varia natura e rappresentano un'importante riserva di patrimonio genetico che va conservato e salvaguardato.

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L’obiettivo del progetto LoChAl è quello di valorizzare l’utilizzo di razze avicole locali andando a valutarne diversi aspetti come: l’adattabilità al sistemi free-range, la capacità di utilizzare diete low-input, la resistenza a condizione climatiche avverse (heat-stress) ed infine la qualità dei loro prodotti con particolare attenzione al metabolismo degli LCP.

ATTIVITÀ SVOLTE NEL PRIMO ANNO DEL PROGETTO (2020)

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Università di Perugia
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Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LCP) che hanno un ruolo importante nella salute umana sono gli n-6 di cui il principale è l’acido arachidonico (AA) e gli n-3 (eicosapentaenoico - EPA e docosapentaenoico - DHA).

I precursori di questi acidi grassi sono rispettivamente l’acido linoleico (LA) per la serie n-6 e l’acido alfa-linolenico (ALA) per la serie n-3 e hanno origine vegetale. Gli acidi grassi a lunga catena vengono definiti "essenziali" in quanto l’uomo e gli animali superiori hanno una bassa capacità di sintesi, per questo motivo devono essere assunti già preformati con la dieta.

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Con l’evoluzione, l'uomo ha modificato notevolmente le sue abitudini alimentari. La dieta moderna, ricca di prodotti raffinati provenienti dall’agro-industria, dal punto di vista dei lipidi risulta completamente sbilanciata a favore degli n-6. Infatti, il rapporto n-6/n-3 nella dieta moderna è mediamente pari a 20:1, quando il valore consigliato sarebbe 4:1.

Per ristabilire l'equilibrio metabolico è perciò importante incrementare l’assunzione di n-3 con l’alimentazione.

L'alimento con il maggior contenuto di n-3 è il pesce, tuttavia, la pesca presenta diversi problemi di sostenibilità ambientale (overfishing e utilizzo di farine di pesce in acquacoltura).

In questo contesto sarebbe fondamentale incrementare la sintesi di LCP n-3 da parte degli animali terrestri comunemente allevati (polli, maiali, conigli) e di conseguenza aumentare la concentrazione degli LCP nei loro prodotti.

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Al fine di valorizzare i prodotti provenienti da razze avicole locali è stato valutato il metabolismo LCP .

A tal fine  le razze autoctone Bionda Piemontese, Robusta Maculata e i relativi incroci Bionda Piemontese x Sassò e Robusta Maculata x Sassò sono state confrontate anche con un ibrido commerciale molto utilizzato nella produzione di carne (Ross 308). Gli animali sono stati alimentati con due diverse diete: controllo e lino. 

Il lino ha la funzione di fornire precursori n-3 e quindi stimolare il metabolismo degli animali verso la sintesi degli LCP n-3.

La prova ha avuto una durata complessiva di 120 giorni.

Il metabolismo degli LCP è influenzato da diversi aspetti, pertanto al fine di effettuare una valutazione complessiva sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • Dieta (controllo vs. integrazione lino)

  • Genotipo (Bionda Piemontese vs. Bionda Pimontese x Sassò vs. Robusta Maculata vs. Robusta Maculata x Sassò vs. Ross 308)

  • Sesso (maschi vs. femmine)

  • Tessuto (fegato vs. petto vs. grasso di deposito)

  • Età (45 giorni vs. 120 giorni)

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Università di Padova​
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Sistemi di allevamento alternativi spesso richiedono animali capaci di adattarsi a a condizioni ambientali poco favorevoli e caratterizzati da elevata resistenza e resilienza agli stress biotici e abiotici.

In particolare, considerando l'attualità del tema "cambiamenti climatici e surriscaldamento globale", è necessario approfondire gli studi in merito alla risposta di polli allevati in condizioni ambientali differenti.

Tra i fattori principali saranno considerati il genotipo - razze locali, rispettivi incroci con galline Sassò, ibridi commerciali (Ross 308)  - e il sesso degli animali. 
Questa attività vede coinvolta l'Università di Padova che si sta occupando della pianificazione e organizzazione della prova sperimentale  “Heat stress”  e della preparazione dei locali di allevamento presso la propria sede.
L’inizio della prova è previsto per l'autunno 2020.

Università di Bologna e Università di Torino
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Al fine di valorizzare l’utilizzo di razze locali verranno condotti degli studi per valutare l’adattabilità delle razze autoctone e dei loro incroci (Bionda Piemontese, Robusta Maculata, Bionda Piemontese x Sassò e Robusta Maculata x Sassò) a sistemi di allevamento alternativi quali il free-range.
Questa attività vede coinvolte l'Università di Torino per quanto riguarda la produzione di carne e l'Università di Bologna per quanto riguarda le uova che si stanno occupando dell’allestimento di parchetti all’aperto e di ricoveri dove verranno stabulati gli animali.
Trattandosi di una sperimentazione che prevede l’allevamento degli animali all’aperto l’inizio della prova è previsto nella stagione più favorevole (primavera-estate) e quindi gli animali verranno accasati per Marzo 2021.

Università di Milano

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Durante il primo anno del programma di ricerca l'Università di Milano si è occupata della messa a punto delle metodiche volte all’analisi della qualità delle uova in guscio e delle proprietà tecnologiche e nutrizionali delle frazioni albume, tuorlo e misto. In seguito alla crescente richiesta da parte delle aziende di metodi non distruttivi, rapidi ed efficaci nella valutazione di parametri qualitativi degli alimenti direttamente sulla linea di produzione è stata valutata la possibilità di utilizzare la spettroscopia nel vicino infrarosso (FT-NIR) per la sostituzione delle valutazioni qualitative classiche applicate alle uova in guscio.

Tra i vari fattori che influenzano le proprietà dell’uovo vanno considerati principalmente: la tipologia di allevamento delle ovaiole, la razza impiegata e l’età degli animale. Gli effetti di questi fattori saranno specificatamente studiati nel corso del progetto.

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